La Biblioteca Popular Bernardino Rivadavia di Bahia Blanca è una delle più antiche, prestigiose, aperte e pluraliste dell’Argentina. Ê stata fondata il 16 Aprile 1882, da un gruppo di vicini, argentini e stranieri, idealisti e difensori della cultura, dell’elevazione morale del popolo e con una grande passione per la libertà.
E’ coetanea della Società Italiana di Mutuo Soccorso e, come questa, conta Filippo Caronti tra i membri fondatori.
Filippo Caronti, un appassionato repubblicano
Filippo Caronti nasce a Como, in Italia, l8 giugno 1813.
Portato per le scienze, frequenta la Facoltá di Ingegneria, ma abbandona gli studi per aderire alle lotte per l’indipendenza Romantico della libertà e nemico dell’oppressione si unisce al Mazzini. Sconfitto dopo rischiose vicende dei motti del 1848 e condannato a morte, abbandona la sua patria e arriva a Buenos Aires il 31 ottobre 1855, con la sua compagna Adela Casati. Sulla nave conosce Silvino Olivieri, e insieme organizzano la Legione Agricola Militare, per promuovere lo sviluppo della zona dove oggi sorge la città di Bahía Blanca.
Qui stabilisce la sua dimora familiare.
Finito il servizio, gli concedono l’uso della divisa dopo il congedo.
Nella frontiera di B.Bca compie mansioni di capo interino e anche si occupa successivamente della Comisaria de Guerra e della Maestranza. Costruisce il primo molo nel porto sul fiume Napostá Grande, nel 1860 progetta e costruisce le due prime scuole, la prima chiesa in muratura, una piccola cappella e le mura del cimitero. Esegue il livellamento ed il diboscamento del terreno della Plaza Estomba (oggi Rivadavia) e della prima strada al porto. Costruisce un ponte sul Napostá ed il primo poligono di tiro.
Pianta semi di tamerici portati dall’Italia, introducendo così questa specie nel nostro paese.
Esegue il rilevamento topogràfico della frontiera e traccia l’itinerario della spedizione alle Salinas Grandes nel 1857/58. Osserva le sierras de la Ventana e di Curamalal.
Fa sondaggi nel porto e nella baia.
Contribuisce alla fondazione di diverse associazioni mutualistiche, sociali e culturali: la “Biblioteca Publica Bernardino Rivadavia”, il “Club del Progreso” e la “Società Italiana di Mutuo Soccorso”. Realizza osservazioni meteorologiche durante venticinque anni, dal 27 Gennaio 1859 al 16 Ottobre 1883, data del suo decesso a 70 anni.
Il legato di Luis Caronti
Luis Caronti, figlio di Filippo e di Adela Casati, nasce a B. Bca. il 9 Settembre 1858.
Impara dal padre, uomo integro e repubblicano, l’amore per la libertà, e dalla madre il gusto per l’arte.
Filantropo, solidale, diffensore dell’educazione pubblica e della cultura, è militare, giornalista e politico. A 15 anni già firma piante ufficiali su commissione del comune.
La sua carriera militare attiva comincia nel 1870, quando si arruola come soldato volontario dell’arma di fanteria. In questo periodo partecipa alla fondazione di alcune località e alla scoperta di alcuni paraggi del sud del paese. Partecipa attivamente alla vita delle istituzioni democratiche. È segretario del Comune, Presidente del “Consejo Escolar”, Sindaco e deputato della provincia.
Nel 1885, essendo presidente del “Partido Nacional”, insieme al Colonnello Daniel Cerri fondano il giornale “El Argentino”, i cui originali sono stati microfilmati e si conservano nell’Emeroteca della nostra Biblioteca.
Prima di morire, nel 1917, senza eredi diretti, lega una metà della sua fortuna all’Ospedale Comunale e l’altra metà alla Biblioteca.
Luis Caronti è stato uno dei trentanove firmatari dell’atto costitutivo dell’Associazione Bernardino Rivadavia. Il suo legato ha reso possibile la costruzione dell’ edificio inaugurato nel 1930.
L’edificio
L’edificio dell’Associazione Bernardino Rivadavia – Biblioteca Popolare si trova nel centro storico della città, Av. Colón 31, su terreni che originariamente formavano parte della “Fortaleza Protectora Argentina”, nel “castrum” fondazionale dove attualmente si trovano molti edifici pubblici e privati di notevole importanza storica e di pregiate caratteristiche architettoniche.
È considerato il primo edificio progettato specialmente per essere adibito a Biblioteca nella Repubblica Argentina.
L’architetto Ernesto Giraud vinse la gara per il progetto e la ditta edile di Justo Querel quella per la costruzione.
Fu inaugurato il 15 de agosto 1930.
Construito con eleganti linee dello stile Luigi XVI. Sia la sua facciata, coronata da un frontis triangolare, sia gli spazi interni dove si manifesta l’armoniosa composizione architettonica ed il fine arredamento di tutti gli ambienti, mettono in evidenza la perfetta adeguazione del tutto agli scopi e le funzioni di diffusione della cultura che l’istituzione persegue. Tale è la sua funzionalità che possono essere abilitati simultaneamente tutti i suoi servizi (auditorium, esposizioni, servizio di lettura, ecc.)
Nel sottosuolo vi si trovano il fondo bibliografico; la sala di esposizioni e l’emeroteca. A pianterreno troviamo le sale di lettura (la grande sala di lettura silenziosa, la sala infantile, la sala giovanile e la sala di riferimenti) tutte intorno al vestibolo e con due banconi per la richiesta di libri.
La Biblioteca nell’attualità
La Biblioteca è gestita da un Consiglio direttivo composto da un Presidente e 13 membri che collaborano ad honorem.
Ha soltanto 14 dipendenti: la Direttrice bibliotecaria, le bibliotecarie professionali, gli impiegati amministrativi e quei di maestranza .
La Biblioteca è frequentata ogni giorno da una media di 250 persone che consultano 200.000 libri all’anno e che se ne portano in prestito circa 60.000.
Essendo una Biblioteca popolare si sostiene con le quote pagate dai 3500 soci, raggruppati in tre categorie: adulti, giovane e minori. Gli utenti non associati collaborano con un buono benefico.
Patrimonio bibliografico
Ha circa di 160.000 volumi, distribuiti in quattro sale.
Il libro più antico é la Farsalia di Lucano, stampato a Venezia nel 1515. É una epopea storica composta da dieci canti scritti in essametri. Narra, cronologicamente, le lotte tra Cesare e Pompeo, fino alla guerra di Alessandria. É quasi un incunabolo.
Il materiale bibliografico é distribuito in quattro sale speciali: infantile, giovanile, l’emeroteca e il deposito.
Nell’emeroteca si conservano più di cento giornali pubblicati a Bahía Blanca dal 1883 ad oggi: di tutte le fazioni politiche, Tale patrimonio costituisce una testimonianza unica dello sviluppo delle idee sociali nel sud della Provincia di Buenos Aires.
Inoltre ci sono parecchi essemplari di giornali nazionali e stranieri.
Nel 2004, con un contributo concesso dall’Università di Harvard, sono stati microfilmati tutti i giornali di Bahía Blanca del XIX secolo. Questa sala é frequentemente visitata da ricercatori argentini e stranieri.
Si conserva anche una copia de “La Legione Agrícola”, il primo giornale, redatto in italiano, con notizie della “Fortaleza Protectora Argentina”, nome della nostra città nelle sue origini.
Nel mese di aprile del 2007, la Biblioteca ha ricevuto una donazione approssimativa di 20.000 libri di una collezione privata di Storia Argentina e Llatinoamericana del S. XIX, proprietà del Dott. Félix Weinberg. Precedentemente aveva ricevuto in legato la biblioteca de sua moglie Beatriz Fontanella, Dottoressa in Lingüística.
Il catalogo bibliografico informatico (in Inglese, OPAC Online Public Access Catalog) puo essere consultato tramite Internet sul sito http://abr.uns.edu.ar/ o www.abrbp.org.ar. Questo lavoro è il risultato del processo d informatizzasione iniziato con il trasferimento dei dati bibliografici tra il 1.995 e 2.007 verso il formato standard MARC 21 di applicazione internazionale nelle biblioteche di tutto il mondo.
Il software CATALIS utilizzato nel formato fu sviluppato per il Lic. Fernando Gomez, dal¨Istituto di Matematica di Bahia Blanca (INMABB), dipendente del Conicet. Questo strumento informatico utilizzato dai bibliotecari per catalogare si complementa con l’ OPACMARC, utilizzato anche dal pubblico per consultare il catalogo.
Inclusione nel registro comunale del patrimonio architettonico.
Nel 1995, quando si crea il Registro Comunale per la preservazione del Patrimonio Architettonico e Urbanistico del Circondario di Bahía Blanca, l’edificio della Biblioteca Rivadavia, è incluso tra i primi esponenti del patrimonio della nostra città. E stato inserito nell’Inventario del Patrimonio Architettonico e Urbanistico del Circondario di Bahía Blanca con il Nº II – 009- 92, come parte integrante dell’area storica “Área Fundacional”. Con Grado de protezione: 5, (massimo stabilito), Interesse artistico culturale: 5 (massimo), Interesse paesaggistico: 4, e Interesse artistico – architettonico: 4
Nel 2007 è stato incluso nel Patrimonio Provinciale è addirittura nel 2008 è stato declarato Monumento Historico e Patrimonio Culturale della Nazione
Comodato di uso dell’immobile confinante
Nel 1995, siccome lo spazio per il deposito della bibliografia era al completo, si é stipulato un contratto di comodato che ha consentito un ampliamento della biblioteca occupando il 40% dell’immobile confinante, proprietà della Direzione Nazionale di Architettura.
Mobiliario
La maggior parte dei mobili sono stati acquistati per l’inaugurazione dell’edificio (1930) alla ditta Nordiska Kompaniet S.A., di Buenos Aires, sono ancora in uso e si trovano in un buon stato di conservazione.
La Biblioteca possiede anche sedie e attaccapanni Thonet. Un mobile di notevole pregio è il tavolo fiorentino che originariamente si trovava nella hall del primo piano, e attualmente é situata nella sala Ciriaca Palau de Laspiur, ufficio della Direttrice.
Pianterreno
La Galleria e la Hall d’ingresso: qui si realizzano esposizioni artistiche: fotografie, manifesti, quadri, sculture, ecc.
L’uso è gratuito ma si devono prenotare i turni e presentare un progetto con CV al Comitato di selezione per organizzare l’agenda in anticipo, puntando sempre sulla qualità estetica.
A pianterreno si trovano anche gli uffici dell’amminsitrazione e la sala del Consiglio Direttivo, che si affacciano sulla strada.
Amministrazione: ufficio dove si effettuano le pratiche di iscrizione, pagamento delle quote e prenotazione delle sale.
Sala del Consiglio Direttivo: Sala dove si tengono le riunioni del Consiglio Direttivo della ABR.
Sala giovanile: possiede approssimativamente 7000 volumi: letteratura, enciclopedie, vocabolari e videofilm.
I ragazzi possono riunirsi per fare lavori di gruppo.
Sala per i bambini: possiede anche 7000 volumi: letteratura, enciclopedie, vocabolari, racconti, materiale pedagogico. Il sabato la Biblioteca organizza L’ORA DEL RACCONTO, un’ora di narrazione di storie per i piccoli cui partecipano molti bambini accompagnati dagli adulti.
Sala di lettura individuale e silenciosa “Domingo F. Sarmiento”
Sul soffitto ammiriamo una bellissima vetrata, realizzata dalla Ditta Thomas di Buenos Aires.
I fondatori della ABR erano massoni e vi hanno lasciato dei segni visibili: compasso, trasportatore e il piombo.
Possiamo ammirare anche di bellissimi mobili di Nordiska e parte del patrimonio scultorico e pittorico.
Consultazione del catalogo: Si effettua attraverso i computer. E’ necessario indicare l’autore, il titolo e il codice, dopo si compila un modulo che si consegna al Bancone Generale.
Le richieste si mandano giú al deposito con una cordicella e i libri sono fatti salire con un montacarichi.
I libri sono classificati di due diverse maniere:
Fino a un tempo fa si usava il sistema Brunet: si numeravano gli scaffali e si dava un numero al libro secondo la sua posizione sullo scaffale.
Da alcuni anni, invece, si usa la classificazione decimale. Si dà un numero alla materia e dopo si ordinano alfabeticamente per autore e per titolo.
Sottosuolo:
Il Deposito: È il luogo dove si archiviano la maggior parte dei libri, i giornali, i quadri, le riviste e i microfilm. La superficie di questo deposito e simile a quella del pianterreno.
La Pinacoteca: Composta da 341 quadri, alguni di pittori rinomati come Pettorutti, Carnaccini, Massera, Pronsato ed altri. L’istituzione si vanta di poter esibire quadri di tutti gli artisti locali, almeno dal 1930 sino ad oggi, conformando una retrospettiva più completa di quella che si può ammirare nelle collezioni dei Musei di Belle Arti e di Arte Contemporanea di Bahía Blanca.
Possiede anche una collezione di circa trenta sculture, tra cui due “petits bronzes”, uno dei quali: “Las leonas” è di Maximilien Fiot. Spicca anche, tra gli altri, la scultura in marmo dell’artista locale Otello Montecchiari.
Emeroteca: vi si conservano giornali e riviste locali, nazionali e stranieri. I giornali, periodici o riviste rilegate non si possono fotocopiare. Solo é consentito l’uso di macchine fotografiche (comuni e/o digitali).
I giornali microfilmati possono essere consultati adoperando un lettore digitalizzatore di ultima generazione, acquistato con parte del contributo concesso dall’Università di Harvard nel 2004.
Primo piano:
Comode scale conducono al primo piano, dove si trovano un ampio hall, l’auditorium, con capacità per quattrocentoventi persone, c’è il palcoscenico con il pianoforte e un camerino.
Nella parte anteriore, con ampie finestre che si affacciano sulla strada, si trovano due sale di uguali dimensioni (sala Payró per 50 persone e sala Ciriaca Palau de Laspiur, per riunioni) e una piccola sala con una scrivania. Gli ambienti si comunicano tra di loro con porte interne che, aprendole, danno spazio a un vasto ambiente. Due scale che nascono dal vestibolo portano al loggione e una di cui arriva fino a un terrazzo, dove si trova l’appartamento per il maggiordomo
Auditórium “Luis C. Caronti”: È un piccolo teatro con 398 posti a sedere. Siccome l’auditorium ha un’ottima acustica, è ideale per concerti, musica di camera, conferenza e cori. Può essere affitatto.
Sala Ciriaca Palau de Laspiur: Nominata cosí, in omaggio alla prima maestra di Bahía Blanca. Attualmente funziona l’ Ufficio della Direttrice.
Sala Roberto J. Payró: La più piccola, può ospitare 55 persone. Si usa per laboratori e presentazione di libri per un pubblico ridotto.
Prof. Cristina Medori – Prof. María Teresa Bellorini